Lo studio si è occupato e si sta occupando di casi di incidenti di caccia anche per fatti molto gravi.

Per fortuna gli incidenti di caccia sono “prossimi allo zero” nel senso che sono davvero pochi in proporzione al numero di cacciatori, di sportivi e di legali possessori di armi.

Invece gli incidenti stradali e gli incidenti sul lavoro, purtroppo sono moltissimi e fanno davvero tante vittime ogni anno.

Senza sottovalutare anche gli incidenti domestici che nulla hanno a che fare con le armi.

Come dicevamo lo studio si è occupato e si occupa di diversi casi di incidenti di caccia, per la revoca della licenza di porto di fucile, per il divieto detenzioni armi e per gli aspetti balistici di ricostruzione della traiettoria dei proiettili esplosi durante le battute di caccia

La maggior parte degli incidenti a caccia con armi da fuoco, avviene per via dei così detti colpi di rimbalzo.

Oggi parliamo dei colpi di rimbalzo e di traiettorie deviate.

Premesso che il colpo sparato da un’arma a canna rigata è più stabile rispetto a quello della canna liscia a palla asciutta ( o palla singola ).

Sicuramente il colpo di rimbalzo dipende da diversi fattori:

  1. Tipo di proiettile ( esempio punta soffice o meno);
  2. Tipo di superfice d’impatto( esempio, legno, pietra o acqua);
  3. Angolo di traiettoria del proiettile.

L’angolo di impatto o di traiettoria del proiettile è molto importante, per quanto riguarda i colpi di rimbalzo.

Esempio, su superfici metalliche si può avere rimbalzo fino ad angoli che vanno da 40 a 52 gradi.

Il proiettile sparato sul legno ha un comportamento diverso, il proiettile non rimbalza come su una superfice dura, ma penetra nel legno e viene deviato all’uscita a secondo delle dimensioni del legno e all’angolo di tiro e può deviare verso l’alto. Anche sul legno si può avere il rimbalzo a seconda della durezza e del tipo di sezione e del proiettile.

Nel caso di colpo esploso verso il vetro, l’angolo critico è attorno ai 40 gradi, ma si possono avere rimbalzi anche con impatti di 60 gradi.

Su colpi sparati sul cemento, si può avere rimbalzo, da 30 ai 40 gradi, variabile in base alla consistenza e durezza del cemento e del tipo di proiettile.

Anche sulla sabbia il proiettile può rimbalzare, è stato sperimentato e visto che sulla sabbia l’angolo di rimbalzo è intorno ai 10 gradi per proiettili sparati da canna rigata e intorno ai 20 gradi per palle sparate dalla canna liscia.

Invece il proiettile sparato sull’acqua ha un angolo che va dai 5 ai 7 gradi.

Difficili da prevedere e da calcolare sono i rimbalzi e le deviazioni contro superfici curve come ad esempio tronchi, rami ed altra vegetazioni.

Anche sull’asfalto o strada di cemento, l’angolo critico si aggira intorno tra 3 e 4 gradi. Per le pietre bisogna vedere che forma hanno.

Noi dello studio ci siamo occupati di un caso di un incidente di caccia, dove il proiettile sparato durante una battuta, ha deviato verso l’alto attingendo la vittima.

Talvolta il corpo dove va ad impattare il proiettile, oltre ad imprimere una deviazione allo stesso, lo frammenta e lo fa trasformare in  “tanti mini-proiettili” che possono prendere diverse direzioni, cedendo energia all’impatto..

Nel caso trattato, nel corpo della vittima è stata rinvenuta una scheggia di proiettile di peso di circa ¼ del peso complessivo della palla.

Ad esempio se una palla pesa 180 grani, nel corpo della vittima viene ritrovato un frammento di ogiva di circa 45 grani.

Da tutto questo si è potuto dedurre che:

  1. Il colpo sparato ha impattato contro un ostacolo, ha deviato, si è frammentato e un frammento una parte ha attinto la vittima;
  2. Nel corpo della vittima è stato rinvenuto un frammento di ogiva pari ad ¼ del peso della munizione sparata, e ciò significa che il colpo non è stato esploso in direzione della vittima;
  3. Se il colpo veniva sparato in direzione della vittima, sicuramente non rimaneva nel corpo un frammento di ogiva e basta;
  4. Il proiettile ha impattato su un ostacolo, si è frammentato, una scheggia ha deviato verso l’alto, ha perso energia e non è stato passante.

La scheggia di ogiva, avendo perso energia in massima parte, non potrà essere passante in un corpo di un essere umano, tranne nei casi in cui ad esempio vada ad attingere un arto oppure un’altra parte del corpo sottile e molle a brevi distanze.

Ogni cacciatore, avendo esperienza in materia di tiro, ben può comprendere che un colpo di una carabina cal. 30.06, calibro 300 W.M. , un 7 mm Rem Mag., un cal. 270 oppure anche un cal. 308 e cosi via, se attinge un essere umano, sicuramente è passante e devastante, non lascia nel corpo, solo un frammento di ogiva.

Conclusione: da ciò si deduce che nel nostro caso, il colpo che ha attinto la vittima è stato sicuramente un colpo di rimbalzo. Quando si spara, occorre cercare di valutare almeno approssimativamente l’angolo di tiro, proprio per evitare fenomeni di rimbalzo e deviazioni dei proiettili, con riferimento anche alle superfici dove possono andare ad impattare gli stessi.

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Avv. Sassano

Di Avv. Sassano

Avv. Sassano Costantino Valentino, laureato in Giurisprudenza presso L' Alma Mater Studiorum UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI BOLOGNA. Consulente Tecnico Esperto in BALISTICA FORENSE. Esperto di BALISTICA VENATORIA.

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