Oggi vi parliamo di un caso trattato dal nostro studio legale riguardante il dissequestro di alcune carabine marca Zastava cal. 8 x57 .
Secondo la legge italiana, un’arma che spara a raffica è considerata arma da guerra e quindi non detenibile ne acquistabile.
Diversi anni fa sono state sequestrate credo circa 1000 carabine Marca Zastava, perché alcune di queste sparavano a raffica, quindi rientravano nella categoria delle armi da guerra o tipo guerra.
Un po’ di mesi fa, alcune persone si sono rivolte al nostro studio legale, non soltanto per chiedere il dissequestro e la restituzione delle carabine, ma anche per consulenza tecnico/balistica e in balistica forense.
Gli interessati si sono posti giustamente il problema, non solo su come recuperare le armi sequestrate, ma anche su come fare per aggiornare la denuncia di armi, munizioni, in quanto nelle stesse risultavano ancora in carico le sopra indicate carabine oggetto di sequestro.
A seguito di apposita istanza di dissequestro, in data odierna, su parere favorevole della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brescia e con provvedimento del GIP presso lo stesso Tribunale, è stato disposto il dissequestro e la legittima restituzione.
L’ordinanza di dissequestro e restituzione stabilisce che le stesse armi, qualora dovessero risultare tra quelle con possibilità di sparare a raffica, devono essere modificate in modo da eliminare la possibilità di sparare in tale modalità.
Il provvedimento di dissequestro e restituzione, prevede che sulla base di perizie balistiche, le carabine che risultano idonee a sparare a raffica, devono essere modificate e per tale modifica è stata incaricata la ditta TFC di Villa Carcina (BS).
Le carabine sequestrate a suo tempo, sono state depositate presso il deposito armi della Polizia di Stato con sede a Senigallia (AN).
La ditta TFC è stata incaricata dal Tribunale, di prelevare le carabine presso il deposito di Senigallia, portarle presso il proprio laboratorio e provvedere alla modifica per evitare la possibilità di poter sparare a raffica.
A seguito di accertamento tecnico/balistico e a seguito del dissequestro, l’interessato ovvero il legittimo proprietario, potrà ritirare l’arma direttamente presso la ditta TFC di Brescia incaricata dalla Procura, senza alcun costo.
La TFC ha comunicato al nostro studio legale, che a seguito del ritiro dell’arma si dovranno pagare solo una cinquantina di euro ( se ritirata nella sede della ditta e qualcosina in più nel caso di spedizione dell’arma direttamente al domicilio del legittimo proprietario tramite apposito servizio di spedizioni armi).
E’ stato disposta la notifica del provvedimento di dissequestro e restituzione a:
- Deposito Armi della Polizia di Stato con sede a Senigallia;
- Al nostro Studio Legale che ha inoltrato istanza di dissequestro per conto degli interessati;
- Al registo informatico SDI;
- Alla ditta TFC di Brescia per eseguire sulle armi la modifica necessaria finalizzata ad impedire la possibilità di poter sparare a raffica.
La questione non era di poco conto, infatti, secondo la normativa italiana un’arma che spara a raffica o può sparare a raffica è considerata arma da guerra e quindi non detenibile ne acquistabile.
Inoltre, ogni persona che ha subito il sequestro dell’arma, sicuramente aveva delle difficoltà nei casi di aggiornamento della denuncia di armi e munizioni ovvero nel cartaceo della denuncia di armi risultava e risulta, ancora in carico un’arma da tempo sotto sequestro ( e alcuni si chiedevano se conservare a vita il provvedimento di sequestro).
Il Tribunale ha dato riscontro positivo alla richiesta di dissequestro avanzata dal nostro studio legale, nell’interesse di quelle persone che alcuni mesi fa si sono rivolti a noi per rimediare e risolvere questa situazione rimasta in sospeso da un po’ di anni.
Da nostre verifiche grosso modo risulta che solo 50 delle carabine sequestrate non potevano sparare a raffica, mentre tutte le altre potevano sparare a raffica attraverso un semplice accorgimento.
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