DOMANDA: Avvocato buon giorno, voglio chiedere quanto tempo ci vuole per togliere il divieto delle armi e per riavere il porto d’armi per poter andare a caccia.
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RISPOSTA: Buon giorno, grazie per la domanda perché è una cosa molto ricorrente e tantissimi di voi ci chiedono questo.
a ) CERCHIAMO DI SPIEGARE TUTTO IN MODO SEMPLICE
Una persona può avere:
- Il Divieto Detenzione Armi;
- La revoca del Porto d’Armi;
- Oppure tutte e due le cose.
Per chiedere il riesame e la revoca del Divieto Detenzione Armi, il procedimento di Diritto Amministrativo delle Armi può avere una durata di 90 Giorni;
cioè la legge prevede che il procedimento si deve concludere entro 90 giorni, decorsi i quali, si possono attivare tutte le procedure previste, ivi compreso il ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale ).
Lo stesso dicasi per quanto riguarda tutto ciò che concerne la licenza di porto d’armi.
b ) ALTRA QUESTIONE
La questione di fondo è che le tempistiche non le decidiamo noi dello studio legale, ma le decide la pubblica amministrazione( per capirci il porto d’armi lo rilascia la Autorità di PS e il divieto armi lo revoca la Prefettura).
Se la P.A. si convince della bontà delle argomentazione può tempestivamente provvedere ovvero se la P.A. ha personale che lavora in modo obiettivo, senza pregiudizi ideologici contro i legali detentori di armi, la questione si può risolvere abbastanza presto.
c ) RICORSO AL TAR ( TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE)
Se la P.A. non da riscontro ad una istanza o ad una richiesta dell’interessato, dopo aver partecipato al procedimento amministrativo, l’interessato può fare ricorso al TAR, Tribunale Amministrativo Regionale.
Se una persona fa ricorso, il TAR fissa le udienze, e le udienze vengono fissate in base ai carichi di lavoro.
Noi dello studio cerchiamo sempre di risolvere il tutto in via procedimentale, dando tempo alla P.A. di fare proprie e “metabolizzare le nostre istanze e richieste”, e, il ricorso al TAR lo facciamo come ultima istanza ovvero quando persiste un comportamento lesivo del legittimo interesse dell’assistito.
Va da se che anche il Tribunale Amministrativo ( anche se talvolta tende a “stimolare” una composizione bonaria della vertenza sempre nell’interesse pubblico), in sede di giudizio potrà valutare il comportamento della amministrazione, soprattutto per lungaggini dovute ad un persistente e duraturo silenzio-inadempimento.
Speso capita che in corso di causa oppure appena notificato il ricorso, la P.A. provvede e noi chiediamo l’estinzione della causa per cessata materia del contendere.
d) SVILUPPI DEL PROCEDIMENTO
Per quanto detto, in corso di lavoro chiedere di continuo se ci sono novità sulla pratica del porto d’armi o del divieto armi non ha alcun senso, quando ci sono sviluppi importanti vengono tempestivamente comunicati dallo studio.
CONCLUSIONI
I tempi dipendono dalla “dinamicità o meno” della Questura e della Prefettura, invece la fissazione delle udienze vengono decise e dipendono dal Tribunale Amministrativo Regionale, e non dallo studio legale.
In caso di inadempimento, lo studio legale può fare ricorso al TAR per far ordinare alla Prefettura e alla Questura di rispondere ovvero di provvedere, oppure per impugnare un eventuale provvedimento non gradito o sfavorevole.
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